HANNO SCRITTO DI LUI: |
da una presentazione di Guglielmo Zucconi
Come nelle commedie di Goldoni, che fu il sorridente testimone della decadenza di Venezia, i servitori dei libri di Wodehouse sono oramai piú intelligenti ed esperti dei padroni. Certo, Arlecchino e Brighella, ex contadini bergamaschi eternamente affamati, non hanno la finezza e i modi di un "butler " inglese ma anch'essi, come Jeeves, incarnano la profezia di Hegel: "Il servo che impara a produrre per sé e per il padrone arriverà ad essere il solo padrone". C'è poi un'altra coincidenza fra Goldoni e Wodehouse ed è l'uso sapiente di un'ampia tastiera linguistica e stilistica, che è impossibile rendere nelle traduzioni. Goldoni svaria dal veneziano all'italiano in coerenza con lo " status " o la provenienza dei personaggi, mentre Wodehouse passa dall'inglese popolare a quello aulico capovolgendo però le modalità di uso. (da: Jeeves e la cavalleria. Milano, Mursia, 1988) |